Cenni Storici
Verso la metà dell’Ottocento gli effetti territoriali della seconda industrializzazione convergono nella “questione dell’abitazione” rappresentata dal bisogno di casa a costi possibili, dal degrado dei centri storici e dalla nascita di nuove periferie.
La presenza di questi fattori di tensione motiva la nascita di numerose forme di associazione tra i lavoratori, organizzati dapprima in Società di Mutuo Soccorso e poi in Società Cooperative.
Tra le varie iniziative Aristide Bari (1858/1911), operaio tipografo, nel 1889 fonda la “Tipografia Cooperativa Comense” allo scopo di “procurare lavoro ad operai tipografi disoccupati”. La Tipografia prende in affitto i locali al piano terra di Via Unione 11, ora Via Diaz 17, l’attuale sede dell’Edificatrice.
Dalla sensibilità verso le esigenze dei lavoratori nasce in Aristide Bari l’idea di dar vita ad una cooperativa edificatrice: raccoglie le adesioni di alcune personalità comasche, organizza una commissione di propaganda e il 18 agosto 1901, alla presenza di 114 cittadini adunati nel salone del Broletto, costituisce una “Società anonima cooperativa” denominata “Società Cooperativa Edificatrice di Abitazioni per gli operai”, con lo scopo principale di costruire ed acquistare stabili destinati ad abitazione di operai e loro famiglie.
Tra le motivazioni indicate nell’atto costitutivo troviamo “ ….. è assolutamente indispensabile un quartiere operaio…… ad ogni scadenza di fitto molte famiglie operaie rimangono senza casa e devono ricorrere al Municipio; e ciò non perché alle famiglie manchino i mezzi, bensì perché mancano le case per alloggiarli…nelle case malsane e decrepite si agglomera tanta parte di popolazione operaia”.
Lo Statuto all’art. 2 prevede come oggetto sociale : “costruire ed acquistare stabili destinati ad abitazione di operaie … costruire ed acquistare stabili da destinare a sedi di Associazioni, Sodalizi ed istituti intesi a raggiungere il miglioramento delle condizioni morali ed economiche delle classi lavoratrici…curare il miglioramento delle condizioni igieniche delle case destinate ai lavoratori delle città e delle campagne, promuovendo studi, proposte legislative e quanto si riterrà necessario per risolvere il problema della sana ed economica abitazione per il salariato…”.
L’elenco dei Soci in Assemblea testimonia come l’iniziativa sia sostenuta da tutte le forze sociali: del lavoro (lavoratori e imprenditori), politiche, finanziarie, culturali, unite a rappresentare l’intera città.
La società ha avuto sin dall’inizio la sua sede in Via Diaz n. 17
Nei primi 30 anni di vita la cooperativa ha individuato ed acquistato aree di interesse e ha costruito circa il 50% del proprio patrimonio immobiliare. Sono stati così sistemati gli stabili di via Diaz e quelli del quartiere Trento (Viale Lecco) e Trieste (via Castellini) e sono stati costruiti i quartieri di via Viganò, via Bari, Fiume (via Musa), Volta (via Alciato), via Dante e il Villaggio ora Giussani (via Zezio). Dal 1930 al dopoguerra l’espansione della cooperativa subisce un rallentamento anche a causa delle periodiche crisi del sistema industriale comasco che la priva degli ormai abituali aiuti e il blocco del credito alla Cooperativa stabilito dal regime fascista. In questa fase venne costruito solo il quartiere Dux ora Risorgimento (via Pannilani). Dal 1950 in poi sono stati completati i quartieri di Via Zezio e via Pannilani. In questi anni le possibilità di credito fondiario assicurate dalla “Cassa di Risparmio” il sostegno dell’amministrazione comunale, l’aumento delle richieste di abitazione e l’espansione della città verso sud hanno indotto la cooperativa ad acquistare un grande terreno in Rebbio sul quale è stato realizzato l’attuale quartiere che occupa oltre 200 famiglie. Inoltre, l’istituzione del risparmio sociale e la modifica dello statuto hanno consentito alla cooperativa di realizzare un intervento in Via Belvedere da assegnare in proprietà ai soci.
Le ultime costruzioni della Cooperativa risalgono al 1986 e sono state realizzate a Rebbio in Via Palma. Dopo tale data la mancanza di assegnazione di nuove aree e la necessità di ristrutturare un patrimonio immobiliare ormai datato e inadeguato alle attuali esigenze dei residenti hanno spinto la cooperativa ad indirizzare la propria attenzione alla ristrutturazione del patrimonio. Si è quindi avviato un percorso nel quale si è iniziato a ristrutturare i fabbricati più vecchi realizzando appartamenti più grandi, dotati dei moderni servizi e degli ascensori. Nonostante il lavoro sin qui svolto dei circa 60 fabbricati di proprietà della cooperativa oltre 20 (per circa 350 appartamenti) sono ancora considerati “vecchi” ed in attesa di una ristrutturazione globale. In assenza di contributi pubblici le ultime ristrutturazioni sono state finanziate soprattutto grazie al risparmio sociale.
Nel 2018 la Cooperativa ha acquistato dal Comune di Como la “ex scuola di via Binda” al fine di costruire nei prossimi anni nuove abitazioni
Attualmente la società dispone di un patrimonio di circa 1000 alloggi tutti situati nel territorio della città. Di questi circa 950 sono occupati dai soci mentre i restanti sono oggetto di un Programma di ristrutturazione.